lunedì 19 novembre 2018

MASSIMO PRIVIERO IN CONCERTO A TRIESTE


SABATO 1 DICEMBRE, ore 21.00, l’artista presenta al TEATRO MIELA di Trieste questo suo ultimo lavoro con un concerto acustico, accompagnato dalla sua band, al cui interno trovano spazio anche due musicisti triestini, Fiodor Cicogna alla batteria e Alessandro Castorina al basso. Apre la serata la cantautrice triestina MIRIAM BARUZZA accompagnata in acustico da alcuni musicisti del suo gruppo “ILLIRYA” ( Stefano Bembi: fisarmonica – Diego Vigini: chitarra – Mauro Berardi: percussioni )
VENERDI’ 30 NOVEMBRE, ore 18.30, incontro con l’artista presso SCUOLA DI MUSICA 55, Via Capitelli 3, Trieste – ingresso libero


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“ALL’ITALIA” È’ IL NUOVO DISCO di Massimo Priviero. “LA PIU' BELLA VOCE DEL ROCK D'AUTORE IN ITALIA” (BUSCADERO), un vero e proprio concept album che omaggia storie e vite di Italiani di ieri e di oggi. Un album che celebra la forza, il coraggio e il cambiamento di vita dei protagonisti di queste storie, lontano dalla scontata e stanca retorica degli Italiani di ieri partiti più o meno con la valigia di cartone e da discussioni o polemiche. Parla anche di Italiani di oggi, partiti ed in partenza, per poche opportunità o per scelta di vita. Italiani e contemporaneamente cittadini del Mondo, di cui siamo nipoti, figli, fratelli e sorelle e di cui oggi siamo sovente padri e madri.
In “All’Italia” Priviero fotografa storie scandite lungo la nostra strada comune dal Novecento fino ai giorni nostri. Un viaggio italiano vissuto fino in fondo, a volte con commozione ed altre con dolcezza, attraverso linguaggi ed approcci musicali diversi che tuttavia conservano una precisa ed uniforme sonorità acustica a sostegno di un’importante cifra letteraria. Si partirà da un pezzo d’Italia per dipanarsi in altri angoli di mondo o del nostro stesso paese e si conserverà sempre il tratto che accomuna tutte le storie che è nel grande amore verso gente sentita più cara proprio quando decide di mettere in gioco la propria esistenza. Cambiamento dunque. Con forza e con coraggio. Canzoni con dentro una speciale epica di fondo, che scavano tra ieri e oggi.


Nato all’inizio dei ’60 sul litorale veneziano, MASSIMO PRIVIERO vive e cresce a Jesolo.
Da adolescente fonda band di rock, di folk e di blues. Ama Dylan, Young e Springsteen e talvolta condisce i vagabondaggi giovanili in città d’Europa con veri e propri show da busker.
In questi anni nascono le prime canzoni in cerca di quella fusione tra rock d’autore e poesia che in seguito caratterizzerà la sua produzione. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo l’esordio di “San Valentino”.
Nel 1990 esce “Nessuna Resa Mai”, album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale e che viene pubblicato in numerosi paesi europei avvalendosi della prestigiosa produzione di “Little” Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Nei successivi trent’anni di carriera sino ad oggi Priviero pubblica numerosi album, sino all’ultimo “All’Italia”. E’ stato spesso impegnato  su vari fronti "sociali". L’impegno nella scrittura, nella musica e nella vita lo conducono, sovente, a schierarsi e a spendersi con la parte debole del mondo, con brani carichi di impegno civile, di poesia unita alla forza e all’energia vocale.

“Credo che la cosa che la gente che mi segue avverta di più in quel che faccio è che quel che scrivo e suono è allo stesso modo quel che sono… e che la mia  “libertà senza compromessi” riesce spesso a tradursi in forza da dare a loro… puoi chiamarlo sangue, sudore, lacrime o sorrisi… oppure umana resistenza che diventa musica d’autore e a volte poesia… ma sono alla fine un’unica emozione… “ M. Priviero



domenica 11 novembre 2018

EDOARDO BENNATO – Trieste, martedì 6 novembre Teatro Rossetti


Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 09 novembre 2018)
Foto di Franco Pellizzaro




Una storia lunga quasi mezzo secolo, e per la quale ci sono ben venti dischi a tracciarne il percorso, è a dir poco invidiabile. Voce e stile inconfondibili hanno reso le sue canzoni uniche e lasciato il segno nel cuore di diverse generazioni. Edoardo Bennato, classe 1946, ha cambiato ben poco in tutto questo tempo. Giovanile e Rock 'n' Roll, in jeans e maglietta e con gli occhiali da sole, sembra aver fatto un patto con il diavolo. Se gli chiedessimo quale possa essere il suo segreto son certo risponderebbe facendoci vedere la sua chitarra e aggiungendo "...tutto merito della musica". E lo spettacolo che in anteprima è andato in scena a Trieste ha il gusto di qualcosa di molto personale. Certamente è stato un privilegio assistere alla prima nazionale di questo suo tour invernale dal titolo Pinocchio & Co. tour 2018 (produzione artistica curata da New Step, in collaborazione con Dimensione Eventi e Ventidieci). Non capita spesso di ascoltare centosessanta minuti filati di concerto senza annoiarsi un attimo. Tutto d'un fiato il set è volato via davanti ad un pubblico delle grandi occasioni che ha riempito a dovere il Teatro Rossetti che sempre sceglie gli artisti migliori da portare in città. Come si diceva pocanzi questa è stata l'ouverture, la prima di quattordici date che si terranno fino a dicembre inoltrato, quando a Cremona il nostro eroe terminerà quest'avventura. Un azzardo chiamarlo eroe? Penso proprio di no. Molti i bambini presenti in sala e rapiti dalle sue storie, mentre quelli più grandi sono ritornati giovani con i cavalli di battaglia di Bennato che attraverso le strofe dei suoi racconti parlano molto della società, della vita, fanno riflettere, e anche se andiamo a pescarli nella discografia più datata, ancora oggi sono attuali. Burattino senza fili è uno dei suoi dischi più conosciuti e fortunati, rivisitato nel 2017 a quarant'anni di distanza dalla prima pubblicazione e con l'aggiunta di alcuni brani narranti di personaggi che all'epoca non erano stati cantati. Mastro Geppetto e Lucignolo sono le due nuove composizioni presentate e suonate durante la serata, assieme ai fratelli maggiori Il gatto e la volpe, Dotti, medici e sapienti, La fata, Mangiafuoco, In prigione, in prigione e Quando sarai grande. Tutti sparsi qua e là durante lo spettacolo e realizzati in chiave Rock, acustica oppure sinfonica come il set in apertura di serata.
Sembra strano che uno che ha sempre parlato di Rock, di chitarre e suonato l'armonica riesca a proporre in un solo spettacolo tre generi così diversi tutti assieme vero? Invece è proprio andata così. A seconda dell'impatto che ad ogni brano si voleva dare, ecco l'ottimo Quartetto Flegreo in apertura di serata con gli archi a dare il via alle danze, per poi passare ad un set folk in solitaria (in stile Otto e Barnelli per intenderci) dove Bennato canta, suona la chitarra, tiene il tempo su di un tamburo e alterna l'armonica al kazoo, fino alla terza parte elettrica assieme ad un'affiatata banda di cinque musicisti.
Il titolo del tour forse lascia intendere che la scelta dei brani cadrà solo sulle tematiche della favola del burattino più famoso di sempre e al quale Bennato deve buona parte della sua notorietà ma al contrario ci sarà spazio anche per altri brani della sua rispettosa discografia. Abbi Dubbi dava il titolo al disco del 1989 e dal quale ancora propone La luna, La chitarra e Vendo Bagnoli (Viva la mamma sarà la grande esclusa della serata), da Sono solo canzonette del 1980 (altro disco di successo), oltre al brano omonimo ci saranno Il Rock di Capitano Uncino e L'isola che non c'è. E poi ancora Meno male che adesso non c'è Nerone, Rinnegato, Un giorno credi, In fila per tre, Le ragazze fanno grandi sogni (del 1995), e Pronti a salpare e La calunnia è un venticello, entrambi dalla sua produzione più recente del 2015.
Tra suggestivi video proiettati per accompagnare i brani e i racconti di Bennato, lo spettacolo giunge al termine e mi viene da pensare quanto tempo sia passato dalla sua ultima apparizione a Trieste. Abbiamo attesa tanto ma questa sera ci siamo riscattati alla grande.