mercoledì 29 gennaio 2020

BEAT ON ROTTEN WOODS

di Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 29 gennaio 2020)
foto di Paola Erre



La fortuna ci ha baciati, ci è andata bene. La sorte ha voluto che i Beat on rotten woods fossero una meraviglia musicale triestina. Era destino, doveva succedere. Le cose non accadono mai per caso. Potrebbe sembrare una lusinga che si spinge oltre al limite della decenza, un comportamento da ruffiano che anche per un adolescente sarebbe troppo, ma in un momento in cui mi sento di dire che rivisitazioni e tributi di ogni sorta hanno saturato il mercato e che l’originalità artistica oppure le novità in certi casi lasciano desiderare, ecco il debutto discografico dell’omonima band, Beat on rotten woods (registrato e mixato da Alessandro Giorgiutti e masterizzato da Gabriel Ogrin). Una bella ventata di aria fresca, una passeggiata in un vasto parco cittadino per fare una pausa dalla quotidiana confusione metropolitana.
Dopo averci concesso un assaggio con l’EP Stay rotten del 2016, arriva il primo capitolo della groove box triestina che per cinquanta minuti sprigiona una moltitudine di suoni mischiati a vari generi e stili (Blues, Grunge, Beat Box) che l’unione dei componenti ci permette di ascoltare.
Dal debutto avvenuto nel 2013 sottoforma di un’essenziale ed incisiva formazione a due, oltre all’EP e ai due video clip di Shining people e Spaces, sino ad oggi per i Borw c’è spazio anche per la partecipazione all’edizione 2017 del Mittelfest per uno spettacolo sperimentale tra danza e concerto, oltre che ad una lunga serie di live, circostanza che da sempre ha contraddistinto la band e ha fatto sì che il loro pubblico diventasse davvero numeroso.
La decisione di ampliare l’organico per completare la ricerca dei suoni e creare maggior impatto, permette ai padri fondatori Rob e Mace (chitarra il primo, voce e beatbox il secondo), di farsi affiancare dal 2018 da Nevio (banjo e voce) e Tilen (basso, chitarra e voci) per il proseguo dell’avventura che oggi ci regala questo primo e completo lavoro discografico.
Per tutte le tredici tracce Beat on rotten woods (disco autoprodotto dalla band che da febbraio inizia una collaborazione con l'etichetta triestina MOLD Records), ci accompagna in un luna park sonoro dove melodie e ritmiche (beat box) creano situazioni urbane che si alternano a paesaggi desertici di un insolito e moderno Far West (descritto dall’intreccio di basso e chitarra) al suono di un insolito Blues che affonda le radici nella sua genuina tradizione, mentre l’inaspettato banjo appare a sorpresa come solido elemento in I built my home. Difficile trovare il pezzo migliore all’interno di questo cesto di leccornie dove Monkey House è l’unico brano già presente nell’Ep, mentre la conclusiva Sleeping termina con un ridondante giro di chitarra che ci lascia assetati per un nuovo, immediato ed ingordo ascolto.
Assolutamente da vedere dal vivo, i Beat on rotten woods suoneranno per il release party del disco il prossimo 7 marzo al Loft di Via Economo a Trieste.
Per l’occasione i Borw saranno presenti in diretta radiofonica a RadioCityTrieste, sabato primo febbraio alle ore 14.00, ospiti de Il Geco per la sua trasmissione Fronte del Palco.




Beat on rotten woods - LINK UTILI
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Canale Youtube ufficiale (comprendente i video clip di Shining People e Spaces)

lunedì 20 gennaio 2020

RICHARD DORFMEISTER – Trieste, sabato 18 gennaio 2020 - Teatro Miela


di Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 20 gennaio 2020)

TRIESTE – Non è facile che dalle nostre parti ci sia la possibilità di assistere ad una serata TeatroMiela ha sempre delle belle cose in cartellone, soprattutto quest’anno che le sue attività compiono trent’anni e di conseguenza, per poter festeggiare in modo adeguato, l’organizzazione ha ben pensato come ogni anno di curare la scelta degli artisti da proporre in modo da soddisfare ogni genere di pubblico. Ecco che come prima serata (rientrante nella rassegna Miela Music-Live), arriva direttamente dalla capitale austriaca di Vienna Richard Dorfmeister, uno che certamente non ha bisogno di presentazioni.
come
questa. Purtroppo non siamo abituati a questo genere di eventi. Fortunatamente il

Dopo un doveroso e buon set triestino di riscaldamento a cura di Jazza/Electrosahcer durato circa un'ora, il professore è pronto a salire in cattedra per impartire una di quelle lezioni musicali a suon di bit che difficilmente si potranno dimenticare. Un autentico evento di richiamo organizzato come party di inaugurazione della trentunesima edizione del Trieste Film Festival e ospitato per l'occasione nel teatro posto sulle rive cittadine per la prima assoluta in città di questo guru della dancefloor.
L'esibizione proposta da Dorfmeister, si è sviluppata in un interessante set da “dancefloor oriented” in equilibrio perfetto tra raffinate atmosfere elettroniche e musica “colta”, eseguita in solitaria questa volta e non assieme al vecchio compagno di avventure PeterKruder. I due, sin dai primi anni ’90, hanno rivisto le regole del gioco segnando il sentiero delle nuove sonorità divenendo un autentico punto di riferimento per gli amanti del genere e remixando brani di nomi famosi della scena Rock Pop mondiale, mentre risale al 1993 la fondazione della pregiata etichetta G-Stone Recordings della premiata ditta Kruder & Dorfmeister appunto.
La serata sembra non voler finire mai, il numeroso pubblico apprezza e dall'altro del palco il nostro incantatore ricambia il calore del pubblico con un esibizione di circa tre ore, durante le quali si sono potute ascoltare diverse influenze musicali.
Non c'è male come inizio per i festeggiamenti del terzo decennale del teatro Miela. Ne vederemo delle belle. In arrivo i Les Négresses Vertes sabato 15 febbraio e tanti altri ancora. Programma completo sul sito del teatro www.miela.it.