Cristiano Pellizzaro
per Radio City Trieste (pubblicato il 27 giugno 2025)
Foto di Simone Di Luca
GORIZIA – Alla fine di questo
concerto, con il pubblico che abbandona l'Arena in modo composto ed ordinato,
percepisco che qualcosa, dal palcoscenico, è arrivato alle persone.
Solitamente, al termine di
ogni esibizione, il defluire della fiumana di gente, che si raduna in eventi di
questo tipo, è sempre accompagnata da un vociare di sottofondo che, però,
questa volta non percepisco.
Anche grazie all'ottimo piano
di gestione del traffico messo in atto da parte della macchina organizzativa
per questa occasione, non ci sono congestioni veicolari, il traffico è
ordinato, e questo amplifica il mio stato riflessivo su quanto ho appena avuto
modo di vedere e vivere.
Mi sento infatti come se mi
fosse arrivato un pesante pugno nello stomaco, un ceffone che mi sveglia e che
mi fa male, non tanto per quanto è stato svelato, ma per quanto sto vivendo,
senza darci (purtroppo) la giusta considerazione.
Non sempre infatti, quando
finisce un concerto, si è pronti a dare un giudizio o fare un commento, e non
sempre è detto che uno spettacolo musicale sia solamente un'esplosione di note
e luci per un pubblico in delirio.
I Massive Attack si
sono messi nuovamente in tour con uno spettacolo tecnologico, moderno e di
forte impatto sociale e riflessivo.
Non nuovi a questo genere di
cose, hanno addirittura tradotto in italiano i testi dei messaggi proiettati a
sfondo palco, e coinvolto il pubblico catturando singolarmente svariati volti
dei presenti, per poi utilizzarli sullo schermo per una pioggia di foto
identificative, associate ad un ipotetico ruolo nella società per ogni persona
individuata.
Ma chi sono questi Massive
Attack di cui stiamo parlando, il cui nome suonerà familiare a parecchi,
nonostante il loro genere musicale non sia proprio commerciale?
Considerati i pionieri del Trip
Hop, con la fusione in un unico bacino anche altri generi come il Dub,
Soul, Elettronic ad Ambient, dalla città natale di Bristol hanno dato vita a
sonorità sognanti, capaci di avvolgere l'ascoltatore e traghettarlo in
situazioni di profondo stato onirico, al limite del fantastico.
Avari di produzioni
discografiche (solo cinque a partire dal 1991, di cui l'ultima risalente a
quindici anni fa), riappaiono regolarmente per sconvolgenti tour richiamando
migliaia di persone.
Chissà in quanti, tra i
presenti di questa sera, potranno vantare di averli visti sul finire degli anni
'90 nell'allora Club del Rototom di Pordenone.
All'epoca lo spettacolo
rientrava nel tour di Mezzanine, e stando alla memoria di chi c'era,
contrariamente a quanto è accaduto oggi, si era trattato di una
"tradizionale esibizione musicale", e non uno spettacolo forte e
riflessivo.
Lo spettacolo organizzato da FVG
Music Live e VignaPR, in collaborazione con PromoTurismoFVG,
il GECT GO ed il Comune di Gorizia, e rientrante nella serie di
eventi GO!2025, rassegna che unisce le città di Gorizia e Nova Gorica
sotto lo stesso titolo di Capitale Europea della Cultura, ci ha permesso di
ammirare sul palco dell'Arena Casa Rossa di Gorizia, i due Massive
Attack, Del Naja e Daddy G, assieme a tutta la loro truppa,
compresa Elizabeth Fraser.
La cantante, autentica
sorpresa in questo tour e storica voce del brano Teardrop (eseguita
anche a Gorizia), ci ha pregiati della sua presenza sul palco in diverse
occasioni.
Tra queste, assolutamente da
menzionare, l'esecuzione di Song to the siren, cover di Tim Buckley,
eseguita in stile This Mortal Coil, come già avvenuto nel 1984 quando la
cantante dei Cocteau Twins aveva preso parte al progetto di Ivo
Russel dell'etichetta 4AD.
Dopo novanta minuti di elettro
shock artistico, i musicisti si congedano da un pubblico stordito. Nessun bis
in programma, e nessuno osa chiederlo.
Inutile essere come gli altri,
perchè questo spettacolo non è stato come gli altri.
GO!2025 : per l'elenco
completo degli eventi della rassegna, si inviata a consultare il programma al
sito www.go2025.eu