domenica 21 dicembre 2025

NEGRITA - Trieste, mercoledì 17 dicembre, Teatro Rossetti

 Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 21 dicembre 2025)

Foto di Maicol Novara




TRIESTE – Da molti anni i Negrita mancavano dalla scena triestina. L'ultima volta hanno deliziato il pubblico triestino proprio al Teatro Rossetti più di dieci anni fa, e sono stati proprio loro a ricordarlo, dall'alto del palco, senza nascondere l'emozione per essere ritornati nell'estremo Est d'Italia. Ma emozionato lo era anche il pubblico, ovvero una ressa da pienone per la band toscana. Un pubblico rimasto composto, ma solo fino al calare delle luci ad inizio spettacolo (organizzato da Azalea), poi è stata una festa!

Più di trent'anni di autentico Rock tricolore, i Negrita non devono chiedere permesso a nessuno, anzi non lo hanno mai fatto, figuriamoci ora. Canzoni per anni spietati, titolo dell'ultimo lavoro da studio, che da il nome anche a questo lunghissimo tour il cui termine è fissato per fine anno, è già un monito di suo, arricchito nel suo valore da canzoni in esso contenute come Non esistono innocenti amico mio, brano dal sapore spaghetti western con il quale è stato aperto il secondo set di serata, oppure Nel blu (Lettera ai padroni della terra), primo titolo in scaletta per la serata, seguito da altri due pesanti ceffoni come Radio Conga e Il libro in una mano, la bomba nell'altra.

Pau, Drigo e Mac, fondatori della band che prende il nome da un brano degli Stones, si presentano allineati a fronte palco a condurre il gioco. Sostenuti dall'ottima band composta da Giacomo Rossetti al basso, Guglielmo Ridolfo Gagliano alle tastiere e Cristiano Dalla Pellegrina alla batteria, hanno proposto una selezione di brani pescati ovviamente dall'ultimo disco, ma anche da HELLdorado, Radio Zombie e L'uomo sogna di volare.

Il pubblico esplode, balla e non si contiene, e questo avviene grazie alla genuinità ed alla sincerità di chi sta sul palco, e che viene palesato lasciandosi andare a qualche pensiero, mettendo sul piatto, senza timori, una posta molto alta, la propria posta, quella che qualcuno oggidì ostenta ma che non avrà mai.