di Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 26 luglio 2021)
foto di Angelo Salvin
Il concerto
andato in scena sull'Isola del Sole, ed organizzato dalla sapiente famiglia
dell'Associazione Culturale Euritmica, ci ha dato l'opportunità di
ripercorre tutto il percorso "contiano" grazie a questo spettacolo
celebrativo dal titolo 50 anni di Azzurro, un chiaro omaggio ad uno dei
brani che più gli ha regalato fama e notorietà. E questo brano è stato solo il
primo di una lunga seria di noti successi da lui firmati come Tripoli ’69,
Insieme a te non ci sto più, Onda su Onda, Genova per noi e Messico e
Nuvole, eseguita nella serata
gradese in chiusura del primo set.
Rinomato autore
di testi portati al successo da grandi voci italiane, oltre ad essere un
jazzista ed anche un appassionato di disegno sin dalla tenera età, solamente
nel 1974 si presenta al pubblico con il suo primo disco omonimo che sarà
seguito da un numero considerevole di altre produzioni sino al più recente Amazing
game del 2016. Un vasto bacino di sedici pubblicazioni discografiche da cui
attingere per la scaletta di questo concerto di ottanta minuti divisi in due
set, durante i quali ci si addentra nell'enigmatico mondo musicale condito dai
suoi mirabolanti testi, e dove troviamo personaggi e luoghi, immaginari o
reali, magari incontrati o visitati nel corso della sua vita.
Indispensabili,
per comprendere appieno questo artista, il libro Quanta strada nei miei sandali: in viaggio con Paolo Conte (2006)
di Cesare Romana, ed il più recente documentario Via con me diretto da Giorgio Verdelli (2020), interessante
pellicola in cui amici e colleghi descrivono il personaggio, ne esaltano la
scrittura e raccontano aneddoti, mentre il protagonista, in prima persona, narra
la sua storia.
Ma veniamo al
concerto adesso, iniziato come da programma con l'artista che si presenta in
scena a musica già iniziata, per prendere posto dietro al pianoforte da dove dirigerà
la continua sfilata di successi. Da Come
Di (eseguita con l'immancabile kazoo, strumento sì abbinato da sempre al
mondo del Jazz ma in particolar modo associato al repertorio di Conte), a Sotto le stelle del Jazz, da Alle prese con una verde Milonga alle
nostalgiche melodie di Giochi d'azzardo,
poi la bellissima Gli impermeabili, e Via con me, il brano più conosciuto in assoluto.
Ma il meglio
deve ancora venire e sarà servito da lì a poco con le note di Diavolo Rosso, brano il cui
protagonista è il ciclista Giovanni Gerbi, concittadino di Conte. Si tratta di una
cavalcata potente e irruenta che mette in risalto l'orchestra e la precisa
ritmica della batteria da parte di Daniele
Di Gregorio che, con la linea di basso di Jino Touche, indicano la strada, mentre le tre chitarre (Daniele Dall'Omo, Nunzio Barbieri e Luca
Enipeo), tengono il pubblico con il fiato sospeso fino alla conclusione dei
tre soli di clarinetto, fisarmonica e violino, eseguiti rispettivamente da Luca Velotti, Massimo Pitzianti e Piergiorgio
Rosso che "incendiano" gli strumenti mandando in visibilio il
pubblico. Ovvio e classico finale con standing ovation.
Ma c'è spazio
ancora per un brano di chiusura e quindi si parte con Le chic et le charme, al termine del quale Conte si congeda dal
pubblico uscendo di scena suonando proprio il kazoo.
Ancora
un'ultima apparizione sul palco, ma solamente per un saluto al pubblico ed il
consueto gesto della mano che taglia la gola, segno per dire che lo spettacolo
è davvero terminato.
Come detto
all’inizio, il concerto di Paolo Conte ha chiuso il programma di GradoJazz, ma
i grandi eventi a Grado sono tutt’altro che terminati e gli appuntamenti con
nomi eccellenti proseguono fino ad agosto. Sempre a cura di Euritmica, e sempre presso il Parco
delle rose, la rassegna Onde Mediterranee propone quest’anno, per il suo
quarto di secolo, Noa & Gil Dor il 27 luglio, Francesco Degregori
il primo agosto e, a chiusura della rassegna, Willie Peyote il 05.
Se vi siete
persi qualcosa, avete ancora modo di rifarvi!
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