Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 18 dicembre 2021)
Foto di SimoneDi Luca
TRIESTE - Chi lo avrebbe mai detto che un grande artista, una star internazionale, si sarebbe esibita nella nostra città in chiusura dell’anno, in un’atmosfera del tutto particolare, per di più regalandoci forti emozioni? Se pensiamo che in questi ultimi due anni l’ambiente dei concerti ha dovuto correre ai ripari, e soprattutto che gli artisti stranieri hanno dato forfait in più di qualche occasione, a maggior ragione l’esibizione di Tony Hadley assume un valore ancora più importante.
Nel bellissimo
contesto del Teatro Rossetti di Trieste, davanti ad un pubblico da
tutto esaurito, l’elegante vocalist, una delle voci più autorevoli del panorama
mondiale del Pop, si è esibito per quello che è stato il penultimo appuntamento
di questo suo nuovo tour italiano composto da quattro date.
Il famoso
cantante d’oltremanica, già visto in Regione in altre sei precedenti occasioni
(con gli Spandau Ballet a Lignano nel 1987 e nel 2015, Udine e Sesto al
Reghena nel 2016 per un personale omaggio a Frank Sinatra, a Gorizia nel 2011 e
l’ultima volta a Grado due anni or sono), si è presentato questa volta al
cospetto del pubblico accompagnato solamente ad altri quattro musicisti per un "intimo"
set acustico. Tastiera, chitarre, percussioni e voce, hanno quindi cullato i
presenti per cento minuti circa, durante i quali sono stati eseguiti, per la
maggior parte, brani della storica band britannica da lui capitanata ai tempi
d’oro della New Wave e del New Romantic, generi degli anni ’80 durante i quali gli
Spandau sono stati i maggiori esponenti assieme ai rivali "Duran
Duran" di Le Bon & Company.
Per chi non
fosse stato presente, non tarderò a fare un resoconto della set list andata in
scena durante questa fantastica serata organizzata dallo stesso Teatro, in
collaborazione con Vigna Pr e Imarts, che anche questa volta
hanno colto nel segno, stuzzicando il folto pubblico (per la maggior parte non
più giovanissimo), accorso anche da fuori Regione. Si parte con White
Christmas, alla quale si aggiungerà in seguito Silent night,
tradizionali natalizi eseguiti assieme a Let it snow! Let it snow! Leti t snow!
di Sinstra, Somebody to love in omaggio a Freddy Mercury, e Because
of you, ovvero un’anticipazione della sua prossima pubblicazione prevista
per l’anno prossimo. Come già detto, Hadley ha legato il suo nome alla storia
degli Spandau Ballet, ma come accaduto per altri suoi colleghi cantanti (il "frontman"
è quasi sempre la figura agevolata nell’emergere dal gruppo rispetto agli altri
componenti), non gli è affatto facile, possibile, o forse proprio non vuole, togliersi
di dosso questo importante fardello. Vengono eseguiti quindi brani che tutti
stavano aspettando come True, Gold, I'll fly for you, Onyl
when yuo leave, Lifeline, Through the barricades e Round
and round, suonati in modo ineccepibile ma che, a parer mio, mancavano della
presenza del sax che Steve Normann ci ha ben abituati a farci sentire.
Un’ultima nota a
commento di questa serata. Presenti in platea, in assoluta estasi adorativa,
una nutrita schiera dei Back to Rio, interessante progetto musicale
composto da ottimi musicisti triestini, che da alcuni anni propongono uno
spettacolo con i maggiori successi dei Duran Duran e ovviamente degli Spandau
Ballet. Per loro questa serata è stata veramente un bellissimo regalo di
Natale.
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