Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 09 agosto 2022)
Foto di Nino Gaudenzi (NinoZx21)
TRIESTE – Siamo stati fortunati ad aver assistito a questo concerto. Non capita infatti ogni giorno di potersi gustare una leggenda nel salotto di casa propria.
Gli OzricTentacles sono stati una band simbolo dell’underground musicale, un
riferimento per molti amanti della musica e per molti musicisti. Formatisi nel
lontano 1982, hanno vissuto il loro periodo di massimo splendore negli anni
’90, decade in cui le pubblicazioni erano annuali con tour incluso.
Io li ho
conosciuti nel 1997, visti dal vivo per ben undici volte, dodici con questa
esibizione cittadina, grazie alla quale sono ritornati a Trieste per la seconda
volta, dopo l’evento sold out del teatro Miela nel novembre del 2010.
Nuovamente il merito va all’Associazione Musica Libera, organizzatrice
del Trieste Summer Rock Festival, giunto quest’anno alla
diciannovesima edizione.
Innumerevoli
cambi di line up nell’organico e indirizzato il timone verso sonorità del nuovo
millennio, Ed Wynne rimane l’unico membro della prima ora a
guidare gli Erpfans assieme al figlio Silas entrato a far parte della band. Anche il nome è cambiato,
diventando oggi Ozric Tentacles Electronic, lasciando poco spazio
alle interpretazioni di quello che è il nuovo percorso della leggendaria band.
Molti i fan
storici presenti al Castello di San Giusto, tanti (e molto più giovani) i seguaci che si sono uniti in
tempi più recenti e che hanno dimostrato di apprezzare maggiormente le ultime produzioni.
I brani
eseguiti durante la serata hanno fornito una mappatura esaustiva del mondo
degli OTE, a partire da Eternal wheel (Erpland 1990)
in apertura di serata. Si è proseguito poi con Kick Muck e The
Doms of G’bal (Pungent Effulgent del 1989), Sploosh! (Strangeitude del
1991) e Dance of the Loomi (Arborescence 1994),
passando per Jelly Lips (The floor’s too far away del
2006), ed infine Blooperdome (Space for the earth del
2020) per arrivare ai giorni nostri.
Serata
imperdibile ed emozionante, la seconda della rassegna che quest’anno ha
ospitato anche Delirium International Progressive Group, Soft Machine ed Il
Padrone della voce (tributo a Franco Battiato).
L’anno
prossimo il Trieste Summer Rock Festival festeggia i vent’anni
di attività. Chissà cosa bolle in pentola!
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