A cura di Cristiano Pellizzaro
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A metà del mese scorso, in
occasione dei concerti italiani della band inglese The Who che non passava nel nostro paese dal 2007, scartabellando
nei miei archivi ho trovato alcuni articoli di un po’ di anni fa che li
riguardavano per due iniziative curiose che ho pensato bene di raccontarvi. La
celebre band oramai composta solamente da Roger Daltrey e Pete Townshend, nel
2013 in occasione del tour negli Stati Uniti è stata protagonista di un’iniziativa benefica a Providence nel New
England, città dove ritornavano dopo l’annullamento del concerto del 1979.
In quell’occasione le forze dell’ordine decisero di annullare l’evento per
motivi di ordine pubblico, ma in questa nuova occasione invece il concerto non
solo si è svolto regolarmente, ma gli organizzatori decisero di regalare l’ingresso a chi si fosse
presentato alla cassa con il tagliando autentico di trentatré anni prima. Il biglietto
originale del concerto del 1979 sarebbe stato messo all’asta e i ricavati dati
in beneficenza. La seconda invece risale a dieci anni fa in Germania,
quando il tour fece tappa ad Hannover. Per quell’occasione la nota marca
automobilistica della Volkswagen, volendo celebrare il VW Bus mitico pulmino in
voga tra gli anni ’60 e ’70, decise di organizzare un concerto degli Who offrendo
l’entrata gratuita a tutti quelli che si
sarebbero presentati a bordo dello storico furgoncino. Tutti gli altri
avrebbero potuto godersi lo spettacolo da un maxischermo posto all’esterno
dell’area dello spettacolo.
Più semplice da realizzare
rispetto alle percussioni artigianali che vi ho presentato il mese scorso, il Flexatone, brevettato negli anni ‘20
nel Regno Unito e adoperato da band e compositori più di quanto si possa
immaginare, è uno strumento utilizzato per la creazione di effetti sonori
speciali anche nel cinema. Lo potete realizzare pure voi senza essere troppo
pratici nei lavori manuali. Volete una conferma di quanto vi sto dicendo? Seguendo
le indicazioni del filmato Do it
yourself Flexatone postato su Youtube e vedrete che non vi prendo in giro.
Rimanendo sempre connessi
al canale del tubo già che ci siete e gustatevi qualche filmato dei Blue Man Group. Qualcuno se li ricorderà per
averli visti partecipare a diversi spot pubblicitari di alcuni anni fa. Stiamo
parlando di un simpatico collettivo teatrale fondato sul finire degli
anni ’80, che rivisita celebri brani rock con attrezzi e metodi non
tradizionali. Rari purtroppo i loro spettacoli live in Europa. Per ogni
informazione visitate il sito ufficiale www.blueman.com
Se siete musicisti
indipendenti il libro che vi segnalo adesso farà sicuramente al caso vostro.
Tutte le dritte, le informazioni e gli escamotage necessari per divulgare la
vostra musica li trovate nella pubblicazione Rock In Progress - Promuovere,
distribuire, far conoscere la vostra musica". Autore Daniele Coluzzi,
edizioni Effequ. I migliori nomi
della scena indipendente italiana hanno prestato la loro esperienza all’autore
per poter realizzare questo testo, svelando per voi i loro segreti e consigli
per come muoversi e realizzare il vostro progetto. effequ.it.
Questo mese in chiusura di
rubrica vado a trattare un argomento a me caro, i Doors, una delle mie band
preferite. A tal proposito vi parlerò di quella che negli ultimi anni è
diventata una moda nel mondo del turismo musicale, ovvero i viaggi a tema
seguendo degli itinerari delle Star, con la sola differenza che in questo caso
trattasi di qualcuno che in questo ambito si era mosso già diversi anni fa.
Ricerca, passione e sacrificio sono stati i punti di forza che hanno permesso a
Rainer Moddeman di poter raggiungere un obbiettivo che gli è valsa la
soddisfazione di tutta una vita: diventare uno dei maggiori conoscitori al
mondo del mito dei Doors. Il suo nome non vi dirà nulla, ma tra i
ringraziamenti del libro Jim Morrison e i Doors On The Road, oppure tra
i crediti del documentario The Doors in Europe, troverete pure lui.
Cercatelo su di un motore di ricerca oppure digitate Doors Quarterly, il
sito da lui diretto, potrete leggere diverse informazioni che non sono le
solite baggianate dalle quali siamo oramai assuefatti. Troverete un interessante resoconto dei Doors a
Francoforte nel 1968, personaggi sempre rimasti dietro le quinte, molte
curiosità e gli itinerari “storici” per chi volesse andare in pellegrinaggio a
Los Angeles o Parigi. Non sarà il sito esteticamente più bello che
possiate visitare, ma vi assicuro che ne vale la pena e soprattutto vi assicuro
che Rainer esiste veramente.
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