di Cristiano Pellizzaro per
RadioCityTrieste (pubblicato il 28 luglio 2020)
foto di Viktor Tomic
Prendiamo quattro baldi giovani con la passione per il buon Rock di
qualità, quello deciso e influente che ha lasciato una profonda ed
inconfondibile impronta, mettiamoli assieme e lasciamo che in una sala prove sgorghi
la loro passione come un fiume in piena. Da questo incontro si viene a creare una
piacevole pellicola hollywoodiana che racconta di un viaggio in macchina
attraverso lo stato a stelle e strisce, dove troviamo roadhouse e strade circondate
dal deserto mentre una piacevole colonna sonora fa da sfondo e ci coccola al
suono di piacevoli melodie vocali sostenute da accattivanti ritornelli.
Nati nel 2017 da un progetto musicale scioltosi poco tempo prima, Davide
Falconetti (chitarra e cori)
e Paolo Cernic (voce)
decidono di non gettare alle ortiche quanto già messo in cantiere con la band
precedente e si rafforzandosi con l’arrivo di Andrea Cok (Basso) e Andrea Imbergamo (Chitarra e Piano), e debuttano
con Rock N’ Roll Rebirth dove, nonostante il classicismo dell’Hard e
Melodic Rock, non mancano modernità e originalità che i quattro moschettieri nostrani
del Rock hanno saputo dare a questa loro opera prima. Già nel titolo (la
traduzione dall’inglese significa La rinascita del Rock ‘n’ Roll), questo disco
si presenta come un tributo a questo genere musicale che si svela come un
viaggio attraverso la sua anima, passando per ogni sua declinazione e spin-off,
omaggiando mostri sacri del settore che continuano a farci sognare con le loro
composizioni.
Con le idee ben chiare del percorso che vogliono seguire, ma senza
scendere a compromessi ed escludendo le tendenze musicali più in voga del
momento, questa band fornisce un valido certificato a garanzia della genuinità
del prodotto offerto, concepito e creato seguendo la strada “del suonare ciò
che piace di più”.
Negli undici capitoli che compongono il disco, i 5ive Years Gone (nome scelto
per ricordare la durata delle precedenti esperienze in altri progetti di uno
dei componenti e dalle quali sono state recuperate diverse idee rimaste allora
nel cassetto), la band permette all’ascoltatore di orientarsi in questo vasto
mondo musicale, fornendo una chiara e consultabile mappa grazie alla quale è
possibile riconoscere le influenze di Gun n’ Roses e Bon Jovi, richiami agli
Aerosmith e Cinderella,
sino a qualche inaspettato personaggio che chi scrive individua nella Steve
Miller Band e Hootie and
the blowfish con la hit single All i know, splendido brano che si offre
come un valido biglietto da visita per l’ascoltatore.
Ma ci sono anche altre situazioni interessanti contenute in Rock N’
Roll Rebirth, come la ballata acustica Song 4 U, l’Heavy Rock di Mary
Jane, il metal sfiorato di Promise e l’accattivante Never be the
same. Tutto questo al suono di chitarre sanguinanti (come la band stessa
ama definire), sotto la guida di un basso che segna la strada e di ritmiche precise
delineate dalla batteria dell’ospite Francesco Bardaro che, oltre a
suonare, ha prestato la sua esperienza come tecnico del suono nel suo studio
dove il disco è stato registrato.
Peccato che i concerti in questo periodo virologico siano forzatamente
latitanti; non sarebbe stato affatto male in questa estate poter ascoltare
questo disco suonato live in riva al mare e ricreare con l’immaginazione
qualche altra piacevole situazione soprattutto adesso che l'organico si è
ampliato con l'arrivo del batterista Michael Bonanno, figura sino ad ora mancante. Ora i 5ive Years Gone sono più
carichi che mai e stanno preparando del nuovo materiale per un’altra appagante
esperienza nel mondo del Rock.