lunedì 20 dicembre 2021

TONY HADLEY – Trieste, mercoledì 15 dicembre 2021, Teatro Rossetti

 

Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 18 dicembre 2021)

Foto di SimoneDi Luca



TRIESTE - Chi lo avrebbe mai detto che un grande artista, una star internazionale, si sarebbe esibita nella nostra città in chiusura dell’anno, in un’atmosfera del tutto particolare, per di più regalandoci forti emozioni? Se pensiamo che in questi ultimi due anni l’ambiente dei concerti ha dovuto correre ai ripari, e soprattutto che gli artisti stranieri hanno dato forfait in più di qualche occasione, a maggior ragione l’esibizione di Tony Hadley assume un valore ancora più importante.

Nel bellissimo contesto del Teatro Rossetti di Trieste, davanti ad un pubblico da tutto esaurito, l’elegante vocalist, una delle voci più autorevoli del panorama mondiale del Pop, si è esibito per quello che è stato il penultimo appuntamento di questo suo nuovo tour italiano composto da quattro date.

Il famoso cantante d’oltremanica, già visto in Regione in altre sei precedenti occasioni (con gli Spandau Ballet a Lignano nel 1987 e nel 2015, Udine e Sesto al Reghena nel 2016 per un personale omaggio a Frank Sinatra, a Gorizia nel 2011 e l’ultima volta a Grado due anni or sono), si è presentato questa volta al cospetto del pubblico accompagnato solamente ad altri quattro musicisti per un "intimo" set acustico. Tastiera, chitarre, percussioni e voce, hanno quindi cullato i presenti per cento minuti circa, durante i quali sono stati eseguiti, per la maggior parte, brani della storica band britannica da lui capitanata ai tempi d’oro della New Wave e del New Romantic, generi degli anni ’80 durante i quali gli Spandau sono stati i maggiori esponenti assieme ai rivali "Duran Duran" di Le Bon & Company.

Per chi non fosse stato presente, non tarderò a fare un resoconto della set list andata in scena durante questa fantastica serata organizzata dallo stesso Teatro, in collaborazione con Vigna Pr e Imarts, che anche questa volta hanno colto nel segno, stuzzicando il folto pubblico (per la maggior parte non più giovanissimo), accorso anche da fuori Regione. Si parte con White Christmas, alla quale si aggiungerà in seguito Silent night, tradizionali natalizi eseguiti assieme a Let it snow! Let it snow! Leti t snow! di Sinstra, Somebody to love in omaggio a Freddy Mercury, e Because of you, ovvero un’anticipazione della sua prossima pubblicazione prevista per l’anno prossimo. Come già detto, Hadley ha legato il suo nome alla storia degli Spandau Ballet, ma come accaduto per altri suoi colleghi cantanti (il "frontman" è quasi sempre la figura agevolata nell’emergere dal gruppo rispetto agli altri componenti), non gli è affatto facile, possibile, o forse proprio non vuole, togliersi di dosso questo importante fardello. Vengono eseguiti quindi brani che tutti stavano aspettando come True, Gold, I'll fly for you, Onyl when yuo leave, Lifeline, Through the barricades e Round and round, suonati in modo ineccepibile ma che, a parer mio, mancavano della presenza del sax che Steve Normann ci ha ben abituati a farci sentire.

Un’ultima nota a commento di questa serata. Presenti in platea, in assoluta estasi adorativa, una nutrita schiera dei Back to Rio, interessante progetto musicale composto da ottimi musicisti triestini, che da alcuni anni propongono uno spettacolo con i maggiori successi dei Duran Duran e ovviamente degli Spandau Ballet. Per loro questa serata è stata veramente un bellissimo regalo di Natale.





mercoledì 28 luglio 2021

PAOLO CONTE – Grado (Go), sabato 24 luglio - Parco delle rose

 di Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 26 luglio 2021)

foto di Angelo Salvin

Grado (GO) - Sono passati poco più di due anni dall'ultima volta che "l’Avvocato" ha suonato dal vivo nella nostra Regione. Anche allora, deliziato come ogni volta dalla sua performance, mi auguravo che non dovesse trascorrere troppo tempo prima di poterlo rivedere a casa nostra. Fortunatamente ci ha pensato GradoJazz scegliendo per la serata conclusiva della sua XXXI edizione, il mitico Paolo Conte accompagnato dalla sua fida orchestra di undici elementi.

Il concerto andato in scena sull'Isola del Sole, ed organizzato dalla sapiente famiglia dell'Associazione Culturale Euritmica, ci ha dato l'opportunità di ripercorre tutto il percorso "contiano" grazie a questo spettacolo celebrativo dal titolo 50 anni di Azzurro, un chiaro omaggio ad uno dei brani che più gli ha regalato fama e notorietà. E questo brano è stato solo il primo di una lunga seria di noti successi da lui firmati come Tripoli ’69, Insieme a te non ci sto più, Onda su Onda, Genova per noi e Messico e Nuvole, eseguita nella serata gradese in chiusura del primo set.

Rinomato autore di testi portati al successo da grandi voci italiane, oltre ad essere un jazzista ed anche un appassionato di disegno sin dalla tenera età, solamente nel 1974 si presenta al pubblico con il suo primo disco omonimo che sarà seguito da un numero considerevole di altre produzioni sino al più recente Amazing game del 2016. Un vasto bacino di sedici pubblicazioni discografiche da cui attingere per la scaletta di questo concerto di ottanta minuti divisi in due set, durante i quali ci si addentra nell'enigmatico mondo musicale condito dai suoi mirabolanti testi, e dove troviamo personaggi e luoghi, immaginari o reali, magari incontrati o visitati nel corso della sua vita.

Indispensabili, per comprendere appieno questo artista, il libro Quanta strada nei miei sandali: in viaggio con Paolo Conte (2006) di Cesare Romana, ed il più recente documentario Via con me diretto da Giorgio Verdelli (2020), interessante pellicola in cui amici e colleghi descrivono il personaggio, ne esaltano la scrittura e raccontano aneddoti, mentre il protagonista, in prima persona, narra la sua storia.

Ma veniamo al concerto adesso, iniziato come da programma con l'artista che si presenta in scena a musica già iniziata, per prendere posto dietro al pianoforte da dove dirigerà la continua sfilata di successi. Da Come Di (eseguita con l'immancabile kazoo, strumento sì abbinato da sempre al mondo del Jazz ma in particolar modo associato al repertorio di Conte), a Sotto le stelle del Jazz, da Alle prese con una verde Milonga alle nostalgiche melodie di Giochi d'azzardo, poi la bellissima Gli impermeabili, e Via con me, il brano più conosciuto in assoluto.

Ma il meglio deve ancora venire e sarà servito da lì a poco con le note di Diavolo Rosso, brano il cui protagonista è il ciclista Giovanni Gerbi, concittadino di Conte. Si tratta di una cavalcata potente e irruenta che mette in risalto l'orchestra e la precisa ritmica della batteria da parte di Daniele Di Gregorio che, con la linea di basso di Jino Touche, indicano la strada, mentre le tre chitarre (Daniele Dall'Omo, Nunzio Barbieri e Luca Enipeo), tengono il pubblico con il fiato sospeso fino alla conclusione dei tre soli di clarinetto, fisarmonica e violino, eseguiti rispettivamente da Luca Velotti, Massimo Pitzianti e Piergiorgio Rosso che "incendiano" gli strumenti mandando in visibilio il pubblico. Ovvio e classico finale con standing ovation.

Ma c'è spazio ancora per un brano di chiusura e quindi si parte con Le chic et le charme, al termine del quale Conte si congeda dal pubblico uscendo di scena suonando proprio il kazoo.

Ancora un'ultima apparizione sul palco, ma solamente per un saluto al pubblico ed il consueto gesto della mano che taglia la gola, segno per dire che lo spettacolo è davvero terminato.

Come detto all’inizio, il concerto di Paolo Conte ha chiuso il programma di GradoJazz, ma i grandi eventi a Grado sono tutt’altro che terminati e gli appuntamenti con nomi eccellenti proseguono fino ad agosto. Sempre a cura di Euritmica, e sempre presso il Parco delle rose, la rassegna Onde Mediterranee propone quest’anno, per il suo quarto di secolo, Noa & Gil Dor il 27 luglio, Francesco Degregori il primo agosto e, a chiusura della rassegna, Willie Peyote il 05.

Se vi siete persi qualcosa, avete ancora modo di rifarvi!



Il Geco ospite a Tutti i colori dell'arco

 

Da intervistatore ad intervistato. Finalmente qualcuno ha pensato di farmi qualche domanda e permettermi di svelare chi è veramente Il Geco.

Qui di seguito l’intervista che Virgilio Fontanone ha realizzato al sottoscritto per la sua bellissima ed interessante iniziativa che s’intitola Tutti i colori dell’arco.

Ma chi sono Virgilio e questa sua creatura? Virgilio è un appassionato, nonchè istruttore di tiro con l’arco, che ha ben pensato di realizzare delle interviste entrando in profondità, in modo concentrico, seguendo la sequenza dei colori posti sul bersaglio di questa sua amata disciplina.

Non ci sono requisiti o condizioni particolari per venir messi al centro della mira poichè Virgilio punta la sua freccia in ogni direzione.

Quante cose avrei potuto raccontare ancora, come quella volta a Monaco a vedere i Depeche Mode, o quella volta in Francia al Bataclan per i Doors, oppure a Pola per i Calexico.

Intanto nell’ora di intervista che segue ci sono già un bel po’ di cose. Chissà, magari un domani vi racconterò altri particolari in un possibile seguito.

Grazie a Virgilio e a Tutti i colori dell’arco.

https://www.tuttiicoloridellarco.it/

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