martedì 9 agosto 2022

Ozric Tentacles Electronic - Trieste, venerdì 05 agosto 2022, Castello di San Giusto

 

Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 09 agosto 2022)

Foto di Nino Gaudenzi (NinoZx21)



TRIESTE – Siamo stati fortunati ad aver assistito a questo concerto. Non capita infatti ogni giorno di potersi gustare una leggenda nel salotto di casa propria.

Gli OzricTentacles sono stati una band simbolo dell’underground musicale, un riferimento per molti amanti della musica e per molti musicisti. Formatisi nel lontano 1982, hanno vissuto il loro periodo di massimo splendore negli anni ’90, decade in cui le pubblicazioni erano annuali con tour incluso.

Io li ho conosciuti nel 1997, visti dal vivo per ben undici volte, dodici con questa esibizione cittadina, grazie alla quale sono ritornati a Trieste per la seconda volta, dopo l’evento sold out del teatro Miela nel novembre del 2010. Nuovamente il merito va all’Associazione Musica Libera, organizzatrice del Trieste Summer Rock Festival, giunto quest’anno alla diciannovesima edizione.

Innumerevoli cambi di line up nell’organico e indirizzato il timone verso sonorità del nuovo millennio, Ed Wynne rimane l’unico membro della prima ora a guidare gli Erpfans assieme al figlio Silas entrato a far parte della band. Anche il nome è cambiato, diventando oggi Ozric Tentacles Electronic, lasciando poco spazio alle interpretazioni di quello che è il nuovo percorso della leggendaria band.

Molti i fan storici presenti al Castello di San Giusto, tanti (e molto più giovani) i seguaci che si sono uniti in tempi più recenti e che hanno dimostrato di apprezzare maggiormente le ultime produzioni.

I brani eseguiti durante la serata hanno fornito una mappatura esaustiva del mondo degli OTE, a partire da Eternal wheel (Erpland 1990) in apertura di serata. Si è proseguito poi con Kick Muck e The Doms of G’bal (Pungent Effulgent del 1989), Sploosh! (Strangeitude del 1991) e Dance of the Loomi (Arborescence 1994), passando per Jelly Lips (The floor’s too far away del 2006), ed infine Blooperdome (Space for the earth del 2020) per arrivare ai giorni nostri.

Serata imperdibile ed emozionante, la seconda della rassegna che quest’anno ha ospitato anche Delirium International Progressive Group, Soft Machine ed Il Padrone della voce (tributo a Franco Battiato).

L’anno prossimo il Trieste Summer Rock Festival festeggia i vent’anni di attività. Chissà cosa bolle in pentola!

 







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