Cristiano Pellizzaro per RadioCityTrieste (pubblicato il 03 febbraio 2025)
Foto di Alessandro Castorina
UDINE – Sono arrivati da lontano, dalla
galassia dello Space Rock!
Cinque rappresentanti del loro pianeta sono
atterrati a Udine, ed hanno fatto la loro comparsa al pubblico del
capoluogo friulano attraverso lo sportello della loro astronave.
Da tempo non venivano a farci visita i Rockets,
ed in tanti, per la maggior parte nostalgici dei primi incontri ravvicinati
avvenuti in queste terre quasi mezzo secolo fa, hanno voluto salutarli e dare
loro il benvenuto, riempiendo ogni posto del Teatro Nuovo Giovanni
da Udine, per questa serata "spaziale" organizzata da Azalea.
Ambasciatori di pace ed emozioni cosmiche, a
partire dagli indumenti, e dalle sembianze molto più terrestri, i Rockets sono
mutati in tante cose rispetto ai loro primi viaggi interstellari.
Nonostante le evoluzioni strumentali avvenute
da allora, i loro vecchi messaggi come Universal band, Electric
delight e On the road again non perdono la loro bellezza, così
come per One more mission, sostenuta dall'ottimo basso di Rosaire
Riccobono, fido scudiero da tantissimi anni di Fabrice Quagliotti,
unico membro storico oramai, rimasto a calcare il palcoscenico da tanti anni
luce or sono.
The Finale
Frontier Tour, questo il nome della
nuova missione intergalattica dei nostri messaggeri interplanetari, vuole
svelare al pubblico i brani del nuovo repertorio, composizioni molto più di
stampo Rock tradizionale, quindi una matrice diversa rispetto all'originale, ma
non per questo meno meritevoli di attenzione ed applausi da parte degli amici
terrestri.
Due ore piene zeppe di storia e cuore, per
raccontarci tutto il loro viaggio, passando anche per World on fire, e
la nuova Cosmic Castaway realizzata con la partecipazione in studio
di Alain Maratrat, e regalando a sorpresa Fils du ciel,
pubblicata nel 1976 nel primo "Album Verde", e non eseguita live da
ben quarantacinque anni.
Da subito i terrestri hanno compreso ed
accolto il loro messaggio universale, e non smettono di credere in loro,
chiedendo a gran voce, prima della partenza, una delle prime supernova
musicali, ovvero quella Galactica che ancora oggi fa impazzire gli
abitanti del pianeta terra.
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