Quante
cose possono accadere, cambiare o scomparire in un quarto di secolo?
Venticinque anni sono tanti, sono una vita, possono sembrare un'eternità alle
volte ma in certe situazioni la complicità che si crea tra ricordi, nostalgia e
incredulità della leggenda vissuta sembrano accorciare il tempo. Veramente in
pochi oramai sono all'oscuro del passaggio dei Nirvana a Muggia nel novembre
del 1991, e di quei quasi tutti che oramai lo sanno, sono in tantissimi che si
mangiano le mani in quanto all'epoca per svariati motivi hanno marcato visita
quella sera. Inutile piangere sul latte versato, indietro non si torna. La
serata commemorativa che il 16 novembre scorso ha celebrato nel giorno esatto
del venticinquesimo anniversario lo storico concerto, ha regalato ben più di un tributo, ma un resoconto dell'epoca raccontato, commentato e poi
suonato in varie rivisitazioni.
La
buona pensata dell'Associazione Trieste is Rock organizzatrice dell'evento, è
stata quella di coinvolgere quante più persone avrebbero potuto dire la loro
raccontando quanto stava musicalmente accadendo qui in zona, come i Nirvana
sono arrivati sino a noi e che cosa è successo in quel passaggio nella nostra
provincia mettendo in chiaro situazioni e diradando false nebbie alimentate
dalla leggenda o assolute falsità ad opera dei soliti immancabili mitomani.
Ecco
quindi che la prima parte viene affidata alla professionalità di Elisa Russo
che dal palco racconta, spiega e intervista l'organizzatore del concerto degli
anni '90, alternando i suoi interventi con le esibizioni di band locali come il
duo Beat on Rotten Pilot che a modo loro interpretano brani della band di
Aberdeen.
A
questo punto la platea è stata riscaldata a dovere ed è il momento di sferrare
il colpo finale. Set unplugged e successivamente elettrico con musica
ovviamente di Cobain-Grohl-Novoselic, chiudono la serata. L'anagrafica
riportata sulla carta d'identità non ha importanza, si coinvolge tutti, anche quelli
che all'epoca nemmeno erano stati messi in progetto dai loro genitori. Spazio
allora a pacifiche invasioni di palco e stage diving come la foto d'epoca in
bianco e nero che girava on line a presentazione della serata.
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